domenica 17 aprile 2011

IL TABÙ DELL’AUTOEROTISMO FEMMINILE

“ 1) Esprimere il mio disprezzo per l’inutile attacco di illy lady a viola (evidentemente è proprio vero che l’imposizione violenta della propria personalità è un purtroppo comunissimo meccanismo di difesa)
2)Arrivo al punto che c’entra col 3d: parlo da uomo: donne, non pensate che il parlare di certe cose sia meta di una qualche arrivata rivoluzione sessuale…
Da che mondo è mondo è sensato pensare che la popolazione si masturbi… Bisogna solo analizzare la differenza del dosaggio del pudore fra maschi e femmine… Mi piaceva pensare alle donne come esseri delicati che non parlavano di certe cose, pur facendole… Certo che credo che tutto questo essere espliciti derivi dalle sollecitazioni che facciamo noi maschi su certi argomenti (alla fine spingiamo il sesso femminile a essere in qualche modo più maschile e poi ci scandalizziamo se succede)…Cmq, passatemi il paragone, sentire donne che parlano di masturbazione è un po’ come sentire donne che parlano di calcio o che bestemmiano…
Cmq vi ascolto con interesse…”
Questo è l’intervento di un ragazzo su un forum. Argomento principale è la masturbazione femminile. Quest’intervento potrebbe esserre un esempio interessante per avviare una discussione sulla sessualità femminile delle donne italiane di oggi e dell’autoerotismo (tema che mi sta molto a cuore).
L’autrice della discussione si chiedeva come mai nonostante sia una pratica normalissima,ancora oggi la masturbazione femminile sia dalle donne taciuta e che questo ostacolo possa inserirsi in un contesto dove le donne non hanno ancora raggiunto l’emancipazione.
La ragazza ha tentato di sfatare i pregiudizi sulla masturbazione e la vergogna che al giorno d’oggi le donne italiane provano a parlare di questa pratica. Ha aperto un dibattito che ha infastidito molte donne (compresi gli utenti di sesso maschile). La vergogna delle ragazze, leggendo tra le righe, è senza ombra di dubbio conseguenza dei pregiudizi sociali.
I pregiudizi sono forti e noi donne li abbiamo introiettati. La masturbazione viene bollata come appannaggio maschile. Gli utenti maschi utilizzano rigidi stereotipi di genere e non ci risparmiano termini dispregiativi come “cavalle golose” ad esempio. Le donne non possono parlare di sesso perchè sfaterebbero lo stereotipo che le vorrebbe come degli esseri delicati. Sono evidenti le paure degli uomini verso le donne che utilizzano la sessualità per il proprio piacere. Le paure sono molto alte sopratutto se si pensa che l’autoerotismo femminile è una pratica sessuale che esclude la partecipazione maschile e che da maggiori possibilità di raggiungere l’orgasmo.
Insomma, questa pratica è sottoposta a pregiudizi allo stesso modo dell’omosessualità femminile. L’omofobia contro le lesbiche colpisce quanto quella sui gay. Quest’ odio è talmente forte che il 90% degli uomini riescono sopportarle pensandole come un sogno erotico e costruendosi un immaginario riportato in molti film porno. Il resto nemmeno così.
Torniamo alla masturbazione. Qui è la donna che possiede il suo sesso, è soggetto sessuale, è attiva e il fine dell’atto è la propria soddisfazione sessuale. Un fine diverso e con diversi mezzi rispetto a quello della sessualità rappresentata nella cultura pornografica.
Non è un caso che nello stesso Paese dove il modello alternativo alla donna delicata è quello della donna-oggetto, si fa fatica a tollerare che le donne parlino di queste cose o che pratichino certe cose. Donna oggetto sì, ma allo stesso tempo contenuta in certi argomenti.
Le femmine devono mostrare pudore (imposizione culturale ovviamente spacciata per biologica) evitando di parlarne. Seppur sia a malappena tollerato che le donne si masturbino non è altrettanto tollerato che queste ne parlino apertamente.
-Come può una donna praticare senza vergogna un’attività di autoerotismo in un Paese dove questa è considerata peccato e dove le pubblicità che alludono all’autoerotismo femminile vengono censurate e ritenute contrarie alla morale?
-Perchè ci viene impedito di manifestare piacere sessuale e di esplorare il nostro corpo?
-Perchè nessuno ha mai paragonato questi pregiudizi ad una vera e propria castrazione?
-Come è possibile che ancora oggi una donna che conosce e che invita a conoscere il proprio corpo viene reputata alla stregua di una “poco di buono” o di un “maschiaccio”? Avere un buon rapporto col proprio corpo è un peccato?
Più la società ci impedisce a parlare della propria sessualità più saremo insoddisfatte con il nostro partner in quanto proveremmo vergogna a fagli capire se non siamo soddisfatte.
Come il corpo femminile viene percepito in Italia lo analizzo giorno per giorno. Capire come mai sia accettato o meglio promosso in Italia il fenomeno di spogliarsi o vendere il proprio corpo, ma ci siano allo stesso tempo moltisismi tabù sulla sessualità femminile, potrebbe essere uno spunto per arrivare alla conclusione che la sessualità sia ancora oggi molto incentrata sul piacere maschile e di come quella femminile è concesso appaia solo come uno strumento o come prodotto da associare ad un automobile su un 6×3.

TRATTO DA http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2010/09/04/il-tabu-dellautoerotismo-femminile/

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