domenica 17 aprile 2011

AUTOEROTISMO FEMMINILE



Si pensava che il piacere clitorideo della bambina fosse una fase di transizione verso quello vaginale della donna adulta e che quindi nella crescita dovesse essere abbandonata l'attenzione al clitoride.
Le recenti ricerche testimoniano che l'autoerotismo femminile è strettamente legato alla stimolazione diretta o indiretta del clitoride e solo una piccola percentuale di ragazze e di donne utilizza la penetrazione con le dita o con oggetti per ottenere l'eccitazione o l'orgasmo.

Quando la masturbazione si avvale della penetrazione viene esercitata una pressione sull'anello muscolare dell'orifizio vaginale e sulla parete anteriore della vagina stessa. In questa zona è collocato il famoso punto G, dal nome del ginecologo Ernst Grafenberg che negli anni '50 si era occupato dell'orgasmo femminile. Alcune donne affermano che se stimolate manualmente o col vibratore sul punto G riescono ad avere un orgasmo e a volte anche un'eiaculazione.

La masturbazione viene associata per lo più ad un surrogato tollerabile in assenza di un'attività più nobile: il coito. Si tratta di esplorare e di conoscere le proprie potenzialità e caratteristiche per scambiare col partner in maniera attiva il piacere corporeo più coinvolgente che si conosca.

Ma le funzioni non si esauriscono qui: anche l'autostima e il senso di sé possono essere accresciuti dall'autoerotismo.In periodi critici della vita, il sentirsi fuori dal circuito seduttivo ed erotico, può scatenare ansie e incertezze e l'erotismo può essere un ansiolitico potente.

L’ autoerotismo fa fatica a scrollarsi di dosso quell’ alone di reticenza, vergogna e sensi di colpa che lo hanno sempre accompagnato. Eppure, la masturbazione non va relegata in una posizione di “serie B” rispetto agli altri rapporti sessuali. Anche perché imparare a conoscere il proprio corpo e le sue reazioni, può dare molti spunti per vivere al meglio anche il sesso di coppia. E poi masturbarsi può essere gratificante, meglio ancora se si conoscono tutte le tecniche e i segreti. Perché anche nell’ autoerotismo non c’e’ un solo modo per provare piacere.

Noi ve ne proponiamo alcuni: leggete come metterli in pratica, provateli e scegliete quello che preferite.

1. Di sicuro raggiungere l’ orgasmo accarezzandosi il clitoride è la tattica più diffusa tra le donne. La posizione migliore ? Sdraiate supine, con le gambe allargate.

Si possono utilizzare le dita centrali della mano, tenendole unite e premendole con un gesto circolare oppure con un solo dito per stimolare direttamente il clitoride. Se vuoi un piacere prolungato, prova a sfiorare leggermente ma in modo continuo solo la zona intorno al clitoride. Se invece vuoi arrivare in fretta all’ orgasmo, stuzzicalo con l’ indice usando anche la tattica dei piccoli colpi, picchiettando leggermente e variando ritmo. Non dimenticare, all’ inizio, di bagnare le dita, altrimenti puoi provare fastidio o dolore.

2. A pancia in giù. E’ una posizione che può essere molto eccitante, anche se di solito questo modo di masturbarsi rivela un atteggiamento piuttosto inibito verso il sesso.

Prova a sdraiarti sul letto e spingi il pube contro il materasso, movendo il bacino e strusciandoti con un movimento ritmico. A questo punto divarica leggermente le gambe e comincia a toccarti il clitoride con le dita, sempre premendo contro il materasso.

Puoi farlo anche tenendoti le mutandine e per accarezzarti infilando le dita sotto l’ elastico: per molte donne, il contatto con un indumento aumenta il piacere.

3. Con un cuscino tra le gambe. Per molte donne l’ autoerotismo è cominciato così, strofinandosi contro un cuscino. In un modo indiretto quindi, dato che le mani non toccano direttamente i genitali.

Puoi adottare questa tecnica stando seduta o sdraiata. Prendi un cuscino e stringilo tra le cosce. A questo punto varia il movimento, cercando quello che preferisci: se sei seduta, puoi dondolarti avanti e indietro con tutto il busto, se vuoi stare sdraiata muovi le gambe strofinando i genitali contro il cuscino.

4. Stringendo forte le cosce. Anche questa tecnica rientra di solito nei primi tentativi di autoerotismo “involontario”. Secondo i sessuologi è probabile che le donne che riescono ad arrivare all’ orgasmo in questo modo abbiano una particolarità a livello fisico, e cioè una notevole risposta delle terminazioni nervose che collegano il clitoride con i nervi interni della parte alta delle cosce.

Il piacere viene raggiunto con la contrazione ed il rilassamento dei muscoli vicini all’ inguine. Masturbarsi in questo modo non comporta movimenti o gesti troppo visibili. Siediti con le gambe accavallate, stringi forte le cosce e muovi i muscoli aritmicamente in modo da coinvolgere nella pressione anche i genitali. Le mani possono intanto esplorare altre zone del corpo. Anche se non tutte le donne riescono ad avere un orgasmo in questo modo, il piacere che ne deriva è comunque forte.

5. Un “idromassaggio erotico”. Una stimolazione piacevole, anche se non necessariamente finalizzata all’ orgasmo, è quella con il getto dell’ acqua.

Il segreto è rilassarsi il più possibile. Fai scendere un po’ d’ acqua calda nella vasca, poi immergiti e allarga le gambe, tenendole piegate. Regola il getto della doccia “a telefono”, e indirizzalo sui genitali, movendolo a piacere. Varia la pressione dell’ acqua, alternando un getto leggero con uno più potente.

L'unica terapia necessaria per la masturbazione è quella di evitare di interferire con essa, comunque e sempre fino alla pubertà. Negli adulti capita talora che sviluppino un modello masturbatorio talmente ben definito e familiare che l'orgasmo è impossibile con ogni altro mezzo. In queste circostanze è appropriata una rieducazione.

Prevenzione

L'ansia e il senso di colpa circa la masturbazione sono evitabili. Se i genitori sono capaci di accettare i loro bambini come esseri dotati di sessualità, ed accettano come normale ed appropriata l'esplorazione di se, in tal caso la loro approvazione non spingerà alla repressione di una funzione biologica.

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