domenica 17 aprile 2011

La sottile arte dell'autoerotismo femminile


Abbiamo affrontato non sovente l'argomento dell'autoerotismo, raccontandone alcuni aspetti e interpretando alcune declinazioni. Dal racconto agli oggetti, scivendo di studi sul comportamento sessuale femminile e mostrandovi alcune eccitanti fotogallery. Oggi vorremmo fare un veloce excursus di quello che l'arte dell'autoerotismo (la masturbazione) ha significato nella storia dell'uomo.

Pare che la prima testimonianza archeologica dell'arte dell'autoerotismo femminile risalga almeno a 28.000 anni fa: nel 2005 fu trovato in Germania nella caverna di Hohle Fels, ove fu rinvenuto un fallo di pietra levigata risalente a tale epoca, probabilmente per essere utilizzato come oggetto di piacere.
In generale l'autoerotismo, maschile o femminile che fosse, fu sempre ben accetto nell'antichità. Per gli antichi Egizi il dio Atum, masturbandosi, diede vita ai primi esseri viventi autofecondandosi col proprio sperma.
Tra gli antichi greci, poi, la masturbazione era considerata un atto naturale. Il filosofo Diogene il Cinico addirittura eseguiva pratiche di autoerotismo in pubblico.

Una visione fortemente negativa all'autoerotismo fu diffusa dalla scienza medica fra l'inizio del Settecento e la fine dell'Ottocento. Secondo Laqueur, alla radice di questa posizione c'è la pubblicazione, nel 1712, dell'opuscolo "Onania: ovvero l'odioso peccato dell'autopolluzione" e tutte le spaventose conseguenze per entrambi i sessi.
L'opuscolo anonimo ebbe ampia diffusione, testimoniata dalle numerose ristampe eseguite per tutto il secolo successivo. Secondo Thomas Laqueur, il suo autore sarebbe stato il chirurgo John Marten, desideroso di promuovere la vendita di tinture e polveri curative di sua produzione.
Fra il 1760 e il 1905, una delle tante edizioni derivate (quella francese) ebbe 63 ristampe. Il libello cosi tante volte stampato e distribuito fu alla base di molte superstizioni pseudoscientifiche, perdurate fino a tempi recenti, che hanno collegato la masturbazione alla cecità e all'incurvamento della colonna vertebrale.

Solo di recente con la nascita della sessuologia questo atteggiamento negativo fu abbandonato. Uno dei primi studi che contestò le tesi considerate valide fino ad allora fu Studies in the Psychology of Sex, pubblicato nel 1987 da Havelock Ellis. La normalità dell'autoerotismo e della pratica masturbatoria per uomini e donne fu molto propagandata negli anni '40 e '50 dal famoso sessuologo Alfred Kinsey.

L'autoerotismo femminile, a differenza di quello maschile, è - in un certo senso - una vera arte

TRATTO DA http://www.100seduzioni.it/index.php?/archives/753-La-sottile-arte-dellautoerotismo-femminile.html

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